Il Nuovo 6G

 Il nuovo 6 G


 

l prossimo orizzonte della connessione tra esseri umani potrebbe essere proprio il 6G che in combinazione con l’intelligenza artificiale potrebbe arrivare a cambiarci la vita. Grazie a questa rete intelligente saremo in grado di gestire la nostra capacità di calcolo ed aumentarla. Proprio questa rivoluzione potrebbe traghettare il genere umano verso nuove applicazioni come avatar interattivi in 3D, comunicazione multisensoriale, robot collaborativi ed addirittura guida autonoma.
 
Si prevede che il 6G abbia un’integrazione forte con l’intelligenza artificiale, dia un impulso decisivo alla guida autonoma, dialoghi con le costellazioni di satelliti. Che trasformi la realtà virtuale, aumentata ed estesa in un’esperienza sensoriale e condivisa mai raggiunta. Che dia il via all’industria 5.0 e che generi posti di lavoro con nuove professioni. Persino l’ambiente dovrebbe beneficiare di questo cambio di paradigma, perché il nuovo standard di comunicazione consuma meno e riduce l’inquinamento elettromagnetico
 Con la dovuta prudenza, il 6G si annuncia quindi come un’evoluzione epocale. Che diventerà concreta a tutti gli effetti entro il 2030, ma già oggi le sperimentazioni (soprattutto negli Stati Uniti e in Cina) sono in fase avanzata, con risultati sorprendenti. Non è un caso che Pechino, battendo tutti i concorrenti, abbia lanciato in orbita il primo satellite dedicato alle comunicazioni in 6G.

Grazie al 6G sarà possibile avere dei servizi di calcolo più potenti e questo permetterà di gettare le basi per una connessione tra mondo fisico e digitale. Inoltre un grande ruolo lo svolgerà l’intelligenza artificiale per progettare l’interfaccia radio o gestire la rete 6G. Stando alle prime stime il 6G potrebbe rivelarsi dalle 10 alle 100 volte più veloce del 5G. Tra le tecnologie al lavoro in questo periodo troviamo anche prototipi in grado di raccogliere dati biometrici degli utenti mentre dormono per monitorare la loro salute.

Questa potrebbe essere una rivoluzione in campo medico in grado di salvare la vita di pazienti con un comportamento respiratorio anomalo. Inoltre ad essere potenziata potrà essere anche la Realtà Virtuale. Nonostante questo la nuova tecnologia dovrà affrontare alcune sfide come la necessità di aumentare la capacità della rete e identificare lo spettro delle telecomunicazioni appropriato.

I segnali ben presto saranno trasmessi dai satelliti, con una della sfida che è anche il mitigare il consumo di energia ed emissioni di carbonio, anche per dare un calcio al riscaldamento climatico. Secondo la GSMA l’implementazione di batterie al litio ad alta efficienza energetica potrebbe ottimizzare l’efficacia della tecnologia.

Ma come funziona? Il 6G è uno smart-network basato sugli hot spot, i punti di accesso senza fili, capace di adattarsi al traffico della rete ed evitare rallentamenti nelle situazioni di sovraccarico, con una penetrazione capillare. Ci si connetterà alla rete ovunque, in mare, nel deserto, nelle gallerie senza ripetitori. L’eccellente risposta del segnale («latenza») renderà possibile il quinto livello di guida, quello completamente autonomo (oggi siano ai livelli 2-3), con auto che si potranno muovere senza guidatore in città e sulle autostrade o essere chiamate con una telefonata. Le novità non finiscono qui. «Uno degli obiettivi del 6G è riconsiderare la filosofia delle celle telefoniche — continua il professor Sanguinetti —. Al loro posto ci saranno più punti di accesso wireless che lavoreranno insieme, ottimizzando il sistema ed eliminando la perdita di segnale, i rallentamenti e gli altri inconvenienti tecnici della rete cellulare»




 Fonte : Computer Idea ; Corriere.it

 

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